La testimonianza di Irene

“Nessun bambino dorme tutta notte. E soprattutto non nel suo lettino”.

Questo era quello che amiche, ma anche conoscenti mi dicevano parlando delle proprie esperienze sul sonno dei figli.

Oggi posso affermare che non è vero!

Ma partiamo dall’inizio…

Mi presento, mi chiamo Irene e ho una bimba, Ilaria, di 16 mesi. Sono un medico, pediatra, ma prima di tutto sono una mamma che per ben 15 mesi non ha più dormito tutta la notte!

Un mese fa dopo l’ennesimo risveglio notturno a soli 10 minuti dall’aver coricato Ilaria nel suo lettino, ho deciso di digitare su Google “fata della nanna”. Sapevo dell’esistenza di Rondine (la “mitica” Rondine) perché anni prima una mia amica l’aveva contattata per il suo bambino ed era rimasta entusiasta.

Da mesi la nostra routine serale era andare in camera io e la mia bimba, che voleva solo me, coricarsi sul lettone e dopo tetta e biberon, entrambe entravamo nel mondo dei sogni. Quando il mio compagno veniva a letto, mettevo Ilaria nel lettino dove se andava bene rimaneva per due ore e poi iniziava il tam-tam: pianto, tetta, biberon, giù nel lettino, pianto, tetta, biberon, lettino… fino a quando “esausta” la tenevo a dormire vicino a me nel lettone così almeno non dovevo alzarmi.

Premetto che per me, per il lavoro che faccio, non è mai stato un grosso problema svegliarsi di notte, però era diventato eccessivo e soprattutto mi sembrava che Ilaria non riposasse in modo giusto. Inoltre ero stanca di non avere mai una sera, anzi anche solo un’oretta, per fare le mie cose, per parlare col mio compagno, per guardare la tv, per leggere….

Così una notte ho compilato il questionario sul sito. All’inizio non ero realmente sicura di averne bisogno, alla fine tutti i genitori dicono di non dormire. Però poi mi sono detta: sentiamo se Rondine considera la nostra storia una situazione su cui poter intervenire, cosa ci consiglia di fare, come ci aiuta a superarlo. Spesso da madri, soprattutto da madri pediatre, si cerca di fare tutto da sole, di non chiedere aiuto perché “sappiamo noi cosa è meglio per i nostri figli”, ma avere un parere esterno di una persona esperta che vede il problema lucidamente è indispensabile. Nessun libro di medicina ti spiega come affrontare situazioni di vita quotidiana come questa. Anzi spesso il consiglio è “vedrai che se vai via per qualche giorno impara a dormire con tutti” (cosa super sbagliata perché così oltre a dover affrontare una nuova abitudine il bambino si trova pure senza il suo punto di riferimento.. la sua mamma!)

Perciò quando Rondine mi ha contattato e mi ha detto che poteva aiutarci, abbiamo deciso di provare. Ero decisa!

La prima volta vedere Ilaria che piange e si dispera devo ammettere che è stata dura: durante quelle urla ti chiedi se stai facendo la cosa giusta, se sei solo egoista, se la tua piccola ti odierà per sempre perché si ricorderà di questo trauma. Poi le urla cessano, ti rendi conto che si è addormentata e che tutto è andato esattamente come Rondine aveva predetto. Esci dalla stanza e anzi ti senti soddisfatta perché è durato anche meno del previsto. Ripeti lo schema alla sera poi i giorni seguenti e in pochissimo tempo (per noi 3 giorni) la tua bambina dorme da sola nel suo lettino tutta notte… non ti sembra vero… E al mattino è anche lei più riposata, ha nuove abitudini che si adeguano di più agli orari di un bambino.

Devo dire che aver seguito lo schema di Rondine non solo ti dà soddisfazione perché arrivi all’obiettivo finale (che è dormire di più!) ma è rassicurante per una mamma essere lì con tua figlia, vivere con lei il momento del cambiamento, non “abbandonarla” ma anzi aiutarla e insegnarle ad affrontare una nuova abitudine.

In una settimana non solo è cambiato lo schema dell’addormentamento della mia bambina, ma la qualità della vita di noi genitori è migliorata: abbiamo qualche ora da dedicare al rapporto di coppia e a noi stessi, oltre al fatto che dormire tutta notte in modo continuo è decisamente importante per ricaricarsi ed essere più sereni. Questa esperienza mi ha arricchito personalmente e professionalmente.

Per cui… Grazie di tutto, Rondine.