Nonostante esista una solida base empirica che dimostri come l’estinzione graduale possa migliorare il sonno dei bambini, continua ancora a far discutere la possibilità che questo metodo possa causare danni al bambino e alla famiglia.
I primi studi sull’efficacia e sicurezza di questo metodo risalgono ai primi anni ’90. Già nel 1992 France ha dimostrato che l’estinzione graduale non ha effetti dannosi sui neonati i cui valori di senso di sicurezza, emotività / tensione e comportamento risultavano invece migliorati [2]. Moore e Mindell hanno recentemente raccolto i risultati di oltre 10 anni di studi clinici randomizzati in cui è stato valutato l’effetto del metodo dell’estinzione sul bambino, sui genitori e sul rapporto bambino genitore [3]. Di seguito sono riportati i principali studi clinici pubblicati su autorevoli riviste scientifiche.
I trial clinici descritti nella raccolta di Moore e Mindell includevano numerose misurazioni tra cui umore, temperamento, e comportamento / attività del bambino durante il giorno. In due studi, il cui l’obiettivo primario era quello di valutare l’impatto del metodo sul temperamento del bambino, non sono stati trovati effetti negativi, al contrario 15 dei 19 neonati inizialmente descritti come “irritabili” erano diventati dopo il trattamento più felici, giocosi, calmi, allegri e più facile da maneggiare (4-6)
Altri studi in cui l’obiettivo era quello di valutare gli esiti dell’estinzione graduale sul comportamento ed attività del bambino durante il giorno, hanno dimostrato solo effetti positivi. Seymour e colleghi hanno evidenziato che il miglioramento del sonno era correlato a cambiamenti positivi del comportamento del bambino durante il giorno che includevano una maggiore felicità, gestibilità, e minore aggressività [7]. Da notare che in un altro studio, France [2] aveva riscontrato, 18 mesi dopo l’intervento, miglioramenti negli stessi parametri in 35 bambini di età compresa fra i 6 e i 24 mesi rispetto ai controlli non trattati. Un ampio studio clinico longitudinale condotto da Price [8,9] nel 2012 ha eseguito un follow-up di 6 anni su 225 neonati tra gli 8 e 10 mesi di età che avevano partecipato ad un trial randomizzato controllato sul trattamento del sonno mediante estinzione graduale. Nell’insieme il follow-up dimostrò che l’intervento mediante estinzione graduale migliorava il sonno dei neonati in breve tempo e non aveva effetti negativi a lungo termine. Più specificatamente, nel gruppo dei bambini seguiti nel follow-up non erano stati riscontrati effetti avversi nei riguardi della salute mentale, nelle alterazioni psicosociali e non era stato inficiato il rapporto bambino-genitore. Gli studi clinici non si sono però limitati a misurare parametri comportamentali ma anche biochimici. Michael G. e collaboratori in un trial del 2016 dimostrarono infatti che l’estinzione graduale non solo offriva benefici nel sonno senza effetti a lungo termine sul rapporto tra genitore-bambino, ma non innescava stati di stress poiché i livelli di cortisolo misurati nella saliva dei neonati trattati erano paragonabili al quelli del gruppo di bambini di controllo [10].
Il sonno infantile influisce anche sul sonno dei genitori. Alcuni studi hanno dimostrato che il miglioramento del sonno infantile si associa ad un miglioramento nella qualità del sonno dei genitori, ad una riduzione della veglia notturna e dei livelli di affaticamento [11-13]. Altri lavori hanno inoltre dimostrato come un miglioramento nel benessere dei genitori (ad es. stress, angoscia, umore, soddisfazione coniugale) porti come conseguenza ad un miglioramento nel sonno del bambino [6,13].
Sia nella stampa non specializzata [14] che in quella accademica [15], sono stati sollevati numerosi dubbi riguardo l’impatto negativo del trattamento comportamentale del sonno sul rapporto genitore-bambino. Gli studi eseguiti a questo scopo non solo non hanno evidenziato esiti negativi ma hanno invece identificato solo potenziali benefici. Ad esempio, uno studio ha rivelato che dopo un intervento comportamentale sul sonno eseguito su bambini tra gli 8 ed i 10 mesi di età, l’84% delle madri riferiva che gli interventi avevano avuto un effetto positivo sulla relazione con il figlio [16]. Non solo, in altri 3 studi è stato dimostrato che il metodo dell’estinzione migliorava notevolmente il senso di sicurezza del bambino [17,2,18].
Sebbene gli interventi comportamentali sul sonno possano essere difficili da implementare per i genitori a causa dei sensi di colpa per il pianto del neonato, ad oggi nessuno studio è riuscito a trovare effetti negativi sul bambino per tale metodica. Sulla base della ricerca scientifica fin qui mostrata, il metodo dell’estinzione graduale del sonno può essere consigliato con fiducia, senza timore di effetti nocivi a breve o lungo termine sul bambino, sulla madre e sul rapporto madre-bambino.
Sull’argomento si consiglia di leggere anche il parere di una nota docente di Harvard, Claire McCarthy, MD.